Monumento ai soldati pontifici caduti a Mentana

A Mentana, cittadina a Nord della capitale, fu combattuta l’ultima battaglia dei garibaldini nel tentativo di prendere Roma.

Confidando in un’insurrezione interna (fallita a villa Glori il 22 ottobre 1867), che avrebbe giustificato politicamente l’intervento dei volontari garibaldini, accorsi in sostegno degli insorti, Garibaldi penetrò con una colonna di patrioti nei territori dello Stato Pontificio. Dopo essersi in un primo tempo scontrati vittoriosamente con i papalini, marciando da Monterotondo a Tivoli, il 3 novembre 1867 i garibaldini s’imbatterono a Mentana nelle truppe pontificie del generale Kanzler e nella brigata francese del generale Duplessis, superiori per numero ed equipaggiamento. Sconfitti, furono costretti a ripassare il confine a Passo Corese.

Per ricordare tutti quei soldati che persero la vita per difendere il territorio dello Stato Pontificio e il potere temporale della Chiesa, Pio IX fece erigere un monumento al centro del Pincetto Vecchio nel cimitero del Verano. L’opera, progettata da Virginio Vespignani (1808-1882), è formata da un alto basamento ottagonale, impostato su due gradini, coronato da timpani, in alternanza triangolari e curvilinei, compresi tra acroteri. Su ogni prospetto dell’ottagono una lapide incorniciata reca i nominativi dei combattenti, non solo quelli morti a Mentana ma anche gli altri deceduti nei vari scontri del 1867 nel Lazio settentrionale . Sul basamento si erge un piedistallo, decorato con le figure allegoriche della Fede e della Fortezza, su cui poggia il gruppo scultoreo in marmo, realizzato da Vincenzo Lucardi (1808-1876) , raffigurante San Pietro nell’atto di consegnare la spada a un crociato. Il monumento è protetto da una recinzione artistica in ferro battuto, su cui compaiono i simboli del papa e la data 1867, ritmata da pilastrini con protomi leonine sulla sommità.

Autori : Virginio Vespignani – Vincenzo Lucardi
Datazione : 1867
Materiali : marmo bianco, bronzo

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