Passeggiata del Gianicolo

Passeggiata del Gianicolo

La Passeggiata del Gianicolo, da cui si gode uno dei panorami più suggestivi del centro storico di Roma, è costituita da due grandi viali alberati da platani, costeggianti la Villa Aurelia, che si riuniscono nel piazzale Garibaldi.

Dove si trova: Municipio I, Rione XIII - Trastevere
Epoca: II metà XIX secolo
Estensione: 3,5 ettari
Ingressi: via Garibaldi, salita di Sant'Onofrio

Proseguono poi in un'unica strada che scende a tornanti verso la chiesa di Sant'Onofrio, realizzata a completamento della Passeggiata nel 1939. L'area, teatro delle vicende eroiche dei combattenti per la Repubblica romana nel 1849, fu trasformata nel 1883 dalle nuove istituzioni italiane in passeggiata pubblica e dedicata alla memoria della Difesa di Roma. Ai bordi dei viali sono collocati i busti dei garibaldini illustri che hanno combattuto per la difesa di Roma nel 1849.

Il 9 febbraio 1849 fu proclamata la Repubblica Romana, che ebbe vita breve, nonostante l'intervento difensivo di Giuseppe Garibaldi. Il 24 aprile un corpo di spedizione francese al comando del generale Charles-Victoir Oudinot sbarcò a Civitavecchia con l'intento di restituire Roma a Pio IX, fuggito a Gaeta. Dopo una prima sconfitta a Porta San Pancrazio, ricevuti rinforzi, i Francesi sferrarono, agli inizi di giugno, l'attacco decisivo: il colle gianicolense fu bombardato e preso d'assalto, e a nulla valsero le barricate difensive dei mazziniani e dei garibaldini. Le vicende eroiche di quei valorosi combattenti assursero a esempio di lotta per la libertà e per la patria e divennero epopea. Nel 1883 le nuove istituzioni "italiane", Stato e Comune, acquistarono l'area per trasformarla in passeggiata pubblica, dedicandola alla memoria della Difesa di Roma.
La sistemazione del Gianicolo a giardino pubblico era iniziata, in realtà, già sotto il Governo pontificio, con la collocazione, nel 1857, di un busto a Torquato Tasso presso l'antica quercia dove il poeta si ritirava a meditare.
Tra il 1865 e il 1868, su progetto dell'ingegnere municipale Federico Arcangeli, fu realizzata la strada che dall'odierna via Garibaldi sale a tornanti verso San Pietro in Montorio: la passeggiata aveva l'aspetto di un'alberata di olmi, robinie, platani e meli e azedarach, e l'area oggi occupata dall'Ossario garibaldino era sistemata con un giardino all'inglese.
Già il Piano Regolatore del 1873 prevedeva la realizzazione di una "Passeggiata Margherita" sul crinale del colle per la creazione di un collegamento a monte tra Borgo Santo Spirito e Porta San Pancrazio. Bisognerà tuttavia attendere il 1881 quando, avviata la predisposizione del nuovo Piano Regolatore, il pubblico passeggio del Gianicolo divenne una realtà urbanistica.
Così il 20 maggio 1883 il principe Tommaso Corsini vendette allo Stato e al Comune le proprietà sul colle e lungo via della Lungara. La zona collinare, comprensiva del "casino a monte" dei Corsini, andò al Comune mentre la parte sottostante allo Stato. I lavori per il nuovo passeggio, nel tratto fino a Sant'Onofrio, iniziarono nell'ottobre del 1883 per concludersi definitivamente nel 1896, anche se parti della passeggiata erano comunque agibili al pubblico fin dal 1887.
Nel 1886 il casino Corsini era stato oggetto di una proposta di trasformazione in "vedetta appennina" da parte della sezione romana del Club Alpino, una torretta-osservatorio consistente in un semplice padiglione dotato di cannocchiale mobile.
La "vedetta", progettata dall'ingegner Paolo Emilio De Sanctis in forme neomedioevali, costituì, per qualche anno una delle attrattive della passeggiata, ma ebbe vita breve: essa fu demolita nel 1895 per far posto al monumento a Garibaldi.
Nel 1928, per sopperire alla mancanza d'acqua, fu costruito un serbatoio interrato all'interno del bastione prossimo all'ingresso su Porta San Pancrazio. Il manufatto fu mascherato sulla fronte dalla ricostruzione della cosiddetta "Casa di Michelangelo": si tratta della facciata di un palazzo, ritenuto il domicilio romano dell'artista dal 1531, che sorgeva in via delle Tre Pile, presso il Campidoglio; nel 1930 venne demolito per far posto alla costruzione del Vittoriano risparmiandone però il prospetto. Collocato in un primo tempo a lato della scalinata del Campidoglio, fu spostato nell'attuale posizione nel 1941, secondo il progetto di Adolfo Pernier.

La curiosità

Dal 1904, sotto il Belvedere del Gianicolo, alle ore 12 in punto tre soldati ogni giorno caricano un obice a salve e sparano un colpo. La tradizione del colpo di cannone risale a Pio IX che, per evitare confusioni di orario, istituì nel 1846 questo servizio. Prima di approdare al Gianicolo, il cannone sparò dalle torri di Castel Sant'Angelo e poi da Monte Mario.

Monumenti Celebrativi

Sin dall'inizio si pensò ad un arredo "celebrativo" che potesse rievocare i contenuti patriottici della storia del luogo. Sulla sommità della Passeggiata (piazzale Garibaldi), sullo slargo dove sorgeva il casino Corsini, il Consiglio Municipale decise di erigere un monumento in onore di Giuseppe Garibaldi. Nel 1884 la commissione incaricata di vagliare i progetti scelse la proposta di Emilio Gallori. Si trattava di una grande statua equestre su alto basamento decorato da gruppi bronzei raffiguranti episodi di battaglie garibaldine e le allegorie dell'Europa e dell'America. Il monumento, a cui l'artista cominciò a lavorare nel 1886, fu inaugurato il 20 settembre 1895.
Intanto, con una deliberazione del 26 luglio 1884, la Giunta Municipale di Roma aveva accettato la proposta della Commissione Busti e Lapidi di destinare la Passeggiata del Gianicolo "ai busti dei patrioti che s'illustrarono per la difesa e per la liberazione di Roma".
Così, tra il 1885 e il 1888 vennero collocate al Gianicolo numerose erme di eroi garibaldini. Ancora nella prima metà del XX secolo furono sistemati diversi busti realizzati da importanti scultori, quali, tra gli altri, Ettore Ximenes, Ettore Ferrari, Giovanni Prini, Giovanni Nicolini, Publio Morbiducci, Amleto Cataldi.
Oggi se ne contano 84: tra essi, ad esaltare l'idea di un "risorgimento trasnazionale", figurano anche quattro garibaldini "stranieri": l'inglese John Peard (Giovanni Paganucci, 1860, collocato nel 1904), il finlandese Herman Lijkanen (Bino Bini, 1961), l'ungherese Istvàn Türr (Róbert Csíkszentmihályi, 1998-1999) e il bulgaro Petko Voivoda (Valentin Starcev, 2004).
Completano l'insieme dei monumenti celebrativi gianicolensi il Monumento equestre ad Anita Garibaldi, realizzato invece da Mario Rutelli e inaugurato nel 1932, e il faro donato alla città dagli Italiani d'Argentina in occasione del cinquantenario dell'unità d'Italia e per commemorare Roma capitale (19 Settembre 1911).
In occasione del 17 marzo 2011, 150° anniversario dell’Unità d’Italia, sono stati restaurati il monumento a Giuseppe Garibaldi, il monumento ad Anita Garibaldi, il Faro degli Italiani, gli 84 busti degli eroi garibaldini e le 4 stele dedicate ai combattenti per la Repubblica Romana della Passeggiata del Gianicolo. È stato inoltre restaurato e trasferito all’interno del Gianicolo stesso, il monumento ad Angelo Brunetti detto Ciceruacchio, prima collocato sul lungotevere in Agusta.

Bibliografia essenziale

M. De Vico Fallani, Storia dei giardini pubblici di Roma nell'Ottocento, Roma 1992, pp.242-271
L. Berggren, L. Sjöstedt, L'ombra dei grandi. Monumenti e politica monumentale a Roma (1870-1895), Roma 1996, pp.83-94, pp.110-111
R. Funiciello, A. Thiery (a cura ), Il balcone di Roma,da Montedoro a Monteverde, Roma 1998
A. Tosti, I busti degli eroi della Repubblica Romana nella Passeggiata del Gianicolo, in A. Cremona, S. Gnisci, A. Ponente (a cura di ), Il giardino della memoria. I busti dei grandi Italiani al Pincio, Roma 1999, pp.201-213
A. Cremona, Passeggiata del Gianicolo, in A. Campitelli (a cura di), Verdi delizie. Le ville, i giardini, i parchi storici del Comune di Roma, Roma 2005, pp. 45-47

Orario: 

sempre accessibile

Punti ristoro e servizi
 piazzale Giuseppe Garibaldi, piazza S.Onofrio altezza ospedale Bambino Gesù

Giostre
 ingresso via Garibaldi

Teatrino dei burattini
 piazzale Giuseppe Garibaldi

Galleria