L'aeroporto

La storia del primo aeroporto d'Italia, poi denominato "F. Baracca", inizia con l'arrivo di Wilbur Wright a Roma, nel 1908. Per l'occasione il Club Aviatori prese in affitto un ampio appezzamento di terreno lungo la via Casilina, denominato "Pratone di Centocelle".

Negli anni seguenti il campo d'aviazione venne trasformato in vero e proprio aeroporto, su una vasta area tra via Casilina a Nord e via Papiria a Sud, tra l'attuale viale P. Togliatti (che ricalca il tracciato del vecchio fosso di Centocelle) ad Est e via di Centocelle ad Ovest. Già alla fine della seconda guerra mondiale questo appariva però ormai inadeguato; l'evidente incompatibilità con il continuo espandersi della città abitata e l'impossibilità di adeguarsi alle nuove esigenze di spazio di un aeroporto moderno ne fecero in seguito abbandonare l'uso aeronautico vero e proprio, per lasciare solo quello amministrativo. Le aree dismesse dall'aeroporto sono state quindi oggetto di disegni urbanistici fin dalla redazione del Piano Regolatore del 1962, dove si prevedevano in quest'area varie costruzioni, tra cui una nuova sede per la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Roma. L'area è rientrata poi nel più vasto disegno urbanistico del Sistema Direzionale Orientale. Proprio nelle aree dell'ex aeroporto, interamente di proprietà pubblica, era stato previsto il più ingente lotto di costruzioni, con la realizzazione del centro direzionale. Attualmente l'area è invece stata destinata a Parco.