Villa Glori

Villa Glori, l'altare dedicato ai caduti della Grande Guerra

Villa Glori, situata sulla collina che domina l’ansa del Tevere, è immersa tra i due quartieri limitrofi Parioli e Flaminio.

Dove si trova: Municipio Roma II, quartiere Parioli
Epoca: XIX-XX Secolo
Estensione: 25 ettari
Ingressi: piazzale del Parco della Rimembranza, via del Maresciallo Pilsudski

Ha una configurazione particolarmente irregolare, di giardino naturale e persino un po’ selvaggio, dalla parte di viale Pilsudski, e di parco idealmente progettato secondo un tracciato regolare, scandito da vialetti ombrosi, immerso nel verde mediterraneo di pini, querce, ippocastani ed ulivi, puntigliosamente allineati a filari. Aperto al pubblico nel 1924 su progetto dell’architetto De Vico, venne dedicato, come evoca il nome Parco della Rimembranza, ai caduti della Prima Guerra Mondiale. Su iniziativa del Comune di Roma, nel 1997 sono state inserite nel parco alcune installazioni di artisti contemporanei, tra cui opere di Uncini, Canevari, Castagna, Dompè, Staccioli e Kounellis, che costituiscono un felice esempio di inserimento nella natura di opere d’arte.

Villa Glori, nata come Parco della Rimembranza dedicato ai caduti della prima Guerra Mondiale e poi riconsacrato a tutti i caduti romani per la patria (grande croce di ferro su piazzale di Villa Glori), occupa una vasta area che va dal Tevere, all’altezza dell’Acqua Acetosa, fino alle pendici del quartiere Parioli, costeggiando ad est l’Auditorium.
Una serie di viali, i cui nomi ricordano i protagonisti dello scontro del 23 ottobre 1867 tra le truppe pontificie e una settantina di uomini (viale dei Settanta) al comando dei fratelli Cairoli, attraversano la Villa e si incontrano a piazzale del Mandorlo dove si trovano il monumento in ricordo del sacrificio compiuto dai fratelli Cairoli per Roma, un piccolo manufatto in mattoni dove è inserito un ramo secco del mandorlo sotto al quale morì Enrico Cairoli e un cippo dedicato ai militari italiani caduti in tempo di pace.
Una piccola lapide dedicata ai carabinieri morti a Nassiryia nel 2003 è stata collocata nel terreno alle spalle del ramo di mandorlo.
Il 20 ottobre 1867 una settantina di volontari guidati da Enrico e Giovanni Cairoli penetrarono nel territorio pontificio per tentare un atto insurrezionale a Roma. La notte tra il 22 e il 23 si trincerarono in una vigna sul "Monte Cacciarello", una collina ai piedi dei Parioli dominante l'Acqua Acetosa e affacciata sul Tevere, dove vennero assaliti dagli zuavi pontifici e sopraffatti. Enrico cadde, mentre Giovanni, gravemente ferito, morì poco dopo. I superstiti raggiunsero Mentana e si unirono a Garibaldi. La vigna in cui ebbe luogo l'episodio era di proprietà di Vincenzo Glori ed era presidiata da un casale che alla fine del Seicento appariva “come castello che domina l’Acqua Acetosa”. Nei secoli successivi il presidio fortificato fu riadattato a casale agricolo.
L'idea di destinare a verde pubblico la collina cominciò a farsi strada con il Piano Regolatore del 1883. Iniziò così l'esproprio dei terreni e nel 1895, fu inaugurata un'antica colonna in marmo di Pietrasanta eretta a commemorazione dei patrioti caduti nel 1867. Tuttavia non fu intrapreso nessun lavoro di sistemazione a giardino e le aree furono affittate ad uso agricolo. Più tardi, il Comune, rientrato in possesso già nel 1905 di parte del parco, stabilì, con delibera del 23 ottobre 1923, di trasformare l'area in “Parco della Rimembranza” dedicato ai caduti della Grande Guerra. Il progetto del nuovo parco fu affidato a Raffaele de Vico, architetto del Servizio Giardini, che operò in pochissimo tempo: in soli otto mesi creò un giardino gradevole, per passeggiate immerse nel verde mediterraneo di pini, lecci, querce, lauri, aceri, cedri, ippocastani ed ulivi, tutti puntigliosamente allineati a filari.
Il parco fu inaugurato il 18 maggio 1924. Nel 1929 fu avviata la costruzione di tre padiglioni in legno, desinati ad ospitare una colonia estiva che, per la salubrità del luogo, era riservata ai bambini dalla salute precaria. Attualmente il complesso della "Colonia estiva", noto in passato come "Dispensario Marchiafava" ospita la "casa-famiglia" della Caritas, istituita per l’assistenza alle persone con Aids. Nel 1997, su ideazione della critica d'arte Daniela Fonti, il Comune di Roma ha promosso la costituzione di un parco di scultura contemporanea con un'iniziativa di esposizione permanente intitolata Varcare la soglia, che voleva suggerire la possibilità di sperimentare l'integrazione tra arte e natura, tra luogo della sofferenza e luogo della ricreazione e del riposo. Sono state così collocate opere di Dompè (Meditazione), Mattiacci (Ordine), Mochetti (Arco-laser), Caruso (Portale mediterraneo), Castagna (Monadi), Kounellis (Installazione), Nunzio (Linea), Staccioli (Installazione), che si inseriscono tra i pini e gli spazi aperti della villa, fino a condurre il visitatore a varcare la soglia ed entrare nel "recinto" della struttura di assistenza. Il nucleo originario è stato ulteriormente ampliato nel 2000 con la realizzazione di due nuovi interventi, la Porta del Sole di Giuseppe Uncini e l'Uomo-erba di Paolo Canevari.

Bibliografia essenziale
D. Fonti (a cura), Il Parco di scultura di Villa Glori, Roma 2000
A. Cremona, Villa Glori, in A. Campitelli (a cura di) Verdi delizie. Le ville, i giardini, i parchi storici del Comune di Roma, Roma 2005, pp.123-124

Orario: 

apertura dalle 7.00 al tramonto

Giochi per bambini
 sul viale di Villa Glori all’altezza dell’entrata alla Villa su viale Maresciallo Pilsudski

Punto di ristoro - bar
 
ingresso viale Maresciallo Pilsudski

Fontanelle acqua potabile
 presenti in villa

Noleggio pony
 entrata di viale Maresciallo Pilsudski

Casa Famiglia Villa Glori per persone con AIDS
 Viale di Villa Glori, 27

Galleria