Acquedotto Traiano

L’imperatore Traiano costruì l’acquedotto omonimo nel 109 d.C., convogliando l’acqua da alcune sorgenti nei pressi di Vicarello sul lago di Bracciano.

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La rete idrica approvvigionava così la zona del Trastevere, come provato da decine di fistulae rinvenute a Vigna Lais nei pressi di Porta San Pancrazio, ove sorgeva il castello terminale delle acque. Non lontano a Villa Spada fu eretta una mostra monumentale. L’acquedotto correva per un lungo tratto sotto terra, ma all’altezza di Villa Pamphilj emergeva su arcate, parte delle quali sono state inglobate nel muro di cinta della villa. Nel 1612 Papa Paolo V reintegrò e parzialmente modificò l’acquedotto romano ormai fatiscente e fece erigere la celebre mostra del Gianicolo. L’acquedotto è ancora individuabile a tratti lungo la via Aurelia, sia all’altezza di Villa Pamphilj, sia oltre la via Leone XIII, piegando verso nord sulla via del Casale di San Pio V.

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