Nel monitoraggio dei siti archeologici, tradizionalmente, ci si è avvalsi della fotogrammetria aerea, una tecnica che permette di ricavare forma e posizione di un oggetto con fotogrammi ripresi dall’alto tramite velivoli attrezzati allo scopo. Lo sviluppo della tecnologia satellitare oggi permette di integrare tali informazioni con immagini riprese dai satelliti, rappresentando edifici e strutture a differenti lunghezze d’onda e creando mappe del territorio a due e tre dimensioni.

La Sovrintendenza Capitolina partecipa al webinar per illustrare il Progetto Europeo Prothego, un atlante dei rischi a difesa del patrimonio culturale che si avvale del confronto tra rilevazioni satellitari e pericoli naturali previsti, cui si aggiunge una verifica “a terra” delle deformazioni rilevate dall’alto. Per la città di Roma, come oggetto di studio del progetto, è stato scelto il centro storico, e in particolare la cinta delle Mura Aureliane. L’attività è stata avviata nel 2015 in collaborazione con l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), e ha preso in considerazione in particolare 26 siti lungo la cinta muraria, dimostrando come la tecnologia satellitare impiegata sia in grado di identificare spostamenti e deformazioni di un’infrastruttura archeologica lineare come mura o acquedotti in un contesto urbano.

L’evento si svolge in streaming in lingua inglese sulla Web TV dell’Agenzia Spaziale Europea.