Sepolcreto Salario

Sepolcreto Salario

Tra il 1700 e i primi anni del '900, i lavori per la costruzione del nuovo quartiere Salario in parte distrussero e in parte inglobarono nel tessuto urbano i pochi resti archeologici.

Il sepolcreto cosiddetto "Salario" è databile tra l'ultima età repubblicana e la prima età Augustea ma la sua attività funeraria proseguì per tutto il I secolo d.C. e continuò sporadicamente anche nel secolo successivo.

L'area ha restituito una cospicua mole di iscrizioni, lastre, cippi e piccole costruzioni. In buona parte si tratta di colombari molto poveri e piuttosto spogli, costruiti in opera reticolata e disposti su due piani: il primo a livello stradale, quasi sempre andato perduto, il secondo, solitamente più conservato, sotterraneo e servito da una scala.

Alcuni monumenti sono ancora visibili, come alcuni piccoli sepolcri venuti alla luce nel 1871 quando, sotto la direzione di Virginio Vespignani, vennero demoliti i resti Onoriani della Porta Salaria gravemente danneggiati dai cannoneggiamenti del 1870. La torre orientale della porta inglobava due sepolcri che, smontati e rimontati più volte, furono finalmente sistemati all'incrocio tra via Piave e via Sulpicio Massimo, all'interno del circuito delle Mura Aureliane.

Municipio: 

II

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