Gli emicicli

Esedra del Foro di Augusto

L’esaltazione per immagini della figura di Augusto e della sua famiglia continuava negli emicicli dei portici, che, come già ricordato, funzionavano come tribunali. Nell’esedra a nord erano le statue dei re di Albalonga e quelle dei membri più illustri della Gens Iulia. Al centro dell’esedra, in un nicchione, era collocato un gruppo scultoreo raffigurante Enea in fuga da Troia in fiamme, con il padre Anchise sulle spalle e per mano il piccolo Iulo Ascanio.

Nell’esedra opposta erano le statue degli uomini illustri della storia di Roma (summi viri), con iscrizioni che raccontavano le loro imprese; nel nicchione centrale era la statua di Romolo. Anche qui il messaggio era chiaro: i figli rispettivamente di Venere (Enea) e di Marte (Romolo), capostipiti della Gens Iulia e dei Romani stessi, erano posti uno di fronte all’altro, in compagnia dei membri illustri della famiglia di Augusto (la Gens Iulia, appunto) e della storia di Roma, in un intreccio indissolubile tra mito e storia.

Non conosciamo la decorazione delle esedre più a ovest, che probabilmente ospitavano anch’esse tribunali o forse archivi contenenti gli atti dell’intensa attività giuridica svolta nel Foro. Essi andarono distrutti per la costruzione del Foro di Nerva (97 d.C.) quello a sud e per la costruzione del Foro di Traiano (112-113 d.C.) quello a nord.

Galleria